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Visto dall'alto delle colline che bordano
l'alta valle dov'è adagiato, il paese di Santa Sofia ci
appare come una copia miniaturizzata di Firenze coi suoi
lungofiume di pietra grigia ed i suoi palazzi di stile
toscano che si rispecchiano nelle acque del Bidente che l'attraversa.
Del resto la cittadina, attualmente in provincia di Forlì-Cesena,
per oltre mezzo millennio ha fatto parte dello Stato
toscano: dalla metà del 1400 al 1923.
Il paese è sorto in antico attorno a due distinti nuclei
fortificati che si fronteggiavano sulle opposte sponde
del Viti dei Romani: sulla sinistra una fortezza
antilongobarda dei bizantini - da qui il nome di Sofia,
in greco antico Sapienza Divina - poi divenuta castello
medioevale distrutto da un terremoto nel novembre 1918;
sulla destra un presidio fortificato di truppe romane.
Coi secoli le due sponde sono state interamente occupate
dalle abitazioni. Si è così formato un complesso urbano caratterizzato da numerosi palazzi di eccezionale valore
estetico-architettonico: l'ex residenza dei conti
Crisolini- Malatesta, ora sede del Municipio, l'ex villa
secentesca dei Mortani (poi Giorgi), ora sede della Banca Romagna Centro
- Credito Cooperativo , i palazzi dei
Pagani-Nefetti e dei conti Gentili nell'omonima piazza,
il grandioso complesso, rinnovato tra cinquecento e
seicento dei Bianchini - Mortani, gli eredi di Neri,
figlio di Uguccione delle Faggiola.
Santa Sofia è stato un "paese di frontiera"
fin dal tempo degli Umbri e degli Etruschi, rimasto tale
fino all'anno 1859. Fino all'unità d'Italia infatti, una
linea di confine lo tagliava in due: da una parte era
Granducato di Toscana, dall'altra Stato della Chiesa.
Il territorio comunale è vastissimo. Importanti alcune
sue frazioni: Corniolo, un paesino attrezzato per il
turismo estivo, in cui si possono ammirare alcune opere d'arte
tra cui un Della Robbia, e Campigna, rinomata stazione
per gli sport invernali, sulle pendici del monte
Falterona; Spinello (850 m.), un antico borgo a cui
recentemente sono stati "accostati" un
villaggio di "seconde case" ed un grandioso
complesso polisportivo a livello internazionale,
Sportilia - Accademia dello Sport.
A Santa Sofia, degna di nota è la Chiesa del SS.
Crocifisso ( della Confraternita del Gonfalone e della
Misericordia ). All'interno, un Crocifisso ligneo del '300
ed una Pietà di Giuseppe Bezzuoli.
Degni di nota la Galleria d'arte contemporanea "Vero
Stoppioni", dove sono raccolte le opere di pittura
del notissimo "Premio Campigna" e del
contemporaneo pittore Mattia Moreni, le sculture che
formano un Parco all'aperto e, da alcuni anni, il
Memorial "Enrico Liverani", dove vengono
premiati gli arbitri italiani di serie A che in agosto
sono in ritiro nel centro di Sportilia.
(Luciano Foglietta) (p.g.c)
Il Comune di Santa Sofia si estende in un'area di 14.586 Ha
di cui 9.046 a destinazione boschiva. È
attraversato dal fiume Bidente sulle cui sponde sorge il
capoluogo posto a 257 m. sul livello del mare. Principali
centri abitati oltre al capoluogo sono:
Berleta, Biserno, Campigna, Camposonaldo, Corniolo, Isola
e Spinello.
La frazione più alta è Campigna a
1092 m. sul livello del mare, più in alto sorgono il
campo scuola sci (località campetto) e le piste da sci e
snowboard (località La Capanna 1450 m s.l.m.).
Gli abitanti che attualmente sono circa 4300 si
occupano di agricoltura, artigianato, e commercio; il
principale settore economico che garantisce occupazione
non solo a livello locale ma anche alle zone limitrofe,
è il ciclo della lavorazione avicola: incubatoio,
allevamento, macellazione e commercializzazione. Azienda
leader del settore è la "Del Campo".
In passato Santa Sofia aveva un'amministrazione comunale
dipendente dalla Potesteria di Galeata ove
si conservano gli atti del comune dal 1548.
Il comune fu costituito in data 11 maggio 1811.
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